Una strada pericolosa, teatro di incidenti gravissimi, alcuni anche mortali, sta per essere messa in totale sicurezza. Ma per metà. Via dell’Autonomia Regionale a Quartu, ribattezzata da sempre la “strada della morte”, tra un mese avrà nuove rotatorie, pensiline alle fermate del bus e, soprattutto, marciapiedi, oltre alla pista ciclabile. Gli operai lavorano a pieno ritmo, ma solo nel tratto gestito dal Comune. In quello che è tra le mani della Città Metropolitana di Cagliari non si è mai vista nemmeno l’ombra di una ruspa o di una betoniera. “Chiuderemo il nostro tratto a novembre, a meno che la ditta non ci chieda una piccola proroga, ma sarebbe solo per delle rifiniture”, annuncia l’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Antonio Conti. Chilometri tutti nuovi e in piena sicurezza per gli automobilisti e i pedoni, si tratta di quelli più vicini a via Leonardo da Vinci. E il resto della strada? Dal Comune spiegano che “continuiamo a sollecitare la Città Metropolitana”. Lo stesso Conti ha affrontato la questione, una settimana fa, per l’ennesima volta, con il sindaco Graziano Milia. Ed è qui che arriva la beffa. Mentre Quartu sta ultimando 3 rotonde e attraversamenti in sicurezza anche per i ciclisti, nelle stanze della Città Metropolitana si è ancora al momento della compilazione delle carte.
“Dobbiamo redigere un progetto di fattibilità tecnico economica che sia coerente con quello del Comune, l’avremo tra pochi giorni e ci dovremo confrontare di nuovo con l’amministrazione comunale”, ammette il consigliere delegato alla Viabilità, Antonello Floris. “Oggi la strada non può più essere considerata extraurbana ma, a tutti gli effetti, urbana. Manca l’ok degli uffici all’ultimo progetto, poi si dovranno cercare finanziamenti”. E non si parla di pochi soldi: “Circa otto milioni di euro, a spanne. Dovremo chiederli alla Regione e, solo una volta che arriveranno, dovremo attendere tre mesi per la gara d’appalto”. Sempre se i soldi arriveranno sino all’ultimo centesimo, ovviamente. Non dovrebbe essere un problema, l’incertezza principale è quella legata ai tempi. In una strada battuta da fine marzo a ottobre inoltrato da tantissime auto, visto che è uno dei collegamenti principali tra la Ss 125 e il mare, sembra solo assurdo pensare di dover percorrere un tratto vecchio, buio e pericoloso, prima di raggiungere una via tutta nuova e messa in sicurezza: “I lavori, una volta iniziati, non dureranno meno di due anni, salvo imprevisti. Sono questi, sinora, gli accordi che abbiamo preso con l’amministrazione”.






